Psicologia dell'apprendimento multimediale

24 aprile 2010

nascere digitali

mi farebbe piacere condividere con voi questo articolo del prof. Giuseppe Longo,

Nascere digitali: verso un mutamento antropologico?

ritengo sia un ottimo stimolo per l’approfondimento e la riflessione sulle implicazioni più ampie che hanno la V generation e la società del 2.0 nel mondo della cultura.

oltre ad una accurata analisi della situazione, il prof. Longo tocca alcuni spunti critici che abbiamo in parte accennato, ma che ritengo estremamente importanti, per cui tornarci sopra potrà essere sicuramente utile.

ne parleremo martedì assieme agli argomenti da voi individuati che sto trovando molto interessanti.

3 commenti »

  1. […] L’uomo, un “animale digitale”? Pubblicato in approfondimenti, un "animale digitale"? da moana1985 il 30 aprile 2010 Questo post nasce come riflessione all’articolo di Giuseppe O.Longo pubblicato sul blog del corso di Psicologia dell’apprendimento multimediale. […]

    Pingback di L’uomo, un “animale digitale”? « costruire la conoscenza attraverso i media — 30 aprile 2010 @ 20:25

    • Ho trovato molto interessante l’articolo proposto perchè, in un certo senso, è come se tirasse le fila di tutti i post e i commenti condivisi la settimana scorsa nella nostra piccola “comunità di pratica”. Ma è stato anche lo spunto per ulteriori riflessioni che potreste, se vi va, condivedere sul mio blog….

      L’uomo, un “animale digitale”?

      Commento di moana1985 — 30 aprile 2010 @ 20:42

  2. In merito a questo articolo, ho trovato interessante il riquadro 4, se non sbaglio, dove si tratta l’argomento delle dipendenze dalla rete. In merito a questo ho pensato di pubblicare un post sul mio blog, dove appunto analizzo questo problema e ho trovato il nome di uno psichiatra che si è occupato di queste problematiche, ovvero Ivan Goldberg.
    Leggendo da un lato sono d’accordo, ma dall’altro mi viene qualche dubbio.
    E’ vero che la rete risulta un potente strumento di comunicazione e informazione, tanto da superare la vecchia cara televisione, ma è anche causa di dipendenza, tanto che la rete non è solo abitata da un pubblico adulto ma addiritura da un pubblico infantile, infatti giorni fa leggevo un altro articolo uscito su un giornale, dove una mamma riportava una sua esperienza dove suo figlio di pochi anni, di fronte ad un “non lo sò fare”, risponde: “E guardiamo su internet no?”.
    Tanto che la madre pensa:”Mio figlio è un mutante”.
    Questo perchè la nuova generazione vive tra Iphone, pendrive e computer.
    A lungo andare davvero si percorreranno le strade della dipendenza.
    Vorrei concludere dicendo che sicuramente io sono già sulla buona strada.

    Alessia De Propris

    Commento di adepropris — 28 aprile 2010 @ 18:51


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